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Il veterano di MGP Jostein Pedersen pensa che NRK abbia torto

MGP riunisce molti norvegesi davanti agli schermi di TV e PC. Tutti hanno opinioni sul concorso musicale, a volte indicato come “lo spettacolo che tutti amano odiare”.

Jostein Pedersen fa parte della rogna da diversi anni. Ha anche forti opinioni su MGP, anche se ora guarda il circo dall’esterno.

Ieri il duo mascherato Subwoolfer ha raggiunto la vetta con la canzone “Give That Wolf A Banana”, che rappresenterà la Norvegia a maggio durante l’Eurovision a Torino, in Italia.

– È sabato sera in tutta la Norvegia. Quindi devi aspettare 20 minuti

Ma non è stato il contributo vincente che ha sconvolto Justin Pedersen, ma la direzione stessa e il modo in cui è stato condotto il programma.

– Odiamo i presentatori che cantano. Lo facciamo, non importa chi canta. Dall’inizio del programma all’arrivo della prima canzone del concorso, occorrono 20 minuti. Non regge, lo sai. Siamo seduti qui, a divertirci, sabato sera. Punto! È sabato sera in tutta la Norvegia. E poi devi aspettare 20 minuti, dice Justin Pedersen Dagbladet.

Sermagnete

Un totale di dieci artisti e squadre hanno preso parte alla finale di sabato presso l’H3 Arena di Fornebu a Bærum.

Con le interviste agli artisti, le esibizioni alla Gold Final e il feedback dei fan in vari luoghi della Norvegia, ci è voluto del tempo prima che tutti i lungometraggi fossero in porta e tutte le voci dei telespettatori norvegesi fossero pronte.

Nel frattempo, i presentatori hanno fatto del loro meglio per intrattenere e legare insieme il programma in modo professionale. MGP è sempre stata una calamita per gli spettatori e molti di loro hanno grandi aspettative per l’intrattenimento.

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– Penso che sia totalmente riprovevole

Ma per i produttori di MGP, è finito per essere un discorso secco e troppa procrastinazione.

– Penso che sia totalmente riprovevole, cioè. Quel chiacchiericcio di tanto in tanto, è solo una perdita di tempo. Jostein Pedersen ritiene che se si tratta di una trasmissione in diretta, dovrebbe terminare immediatamente.

Camilla Sand, project manager di NRK presso MGP, sottolinea quanto possano essere difficili le trasmissioni in diretta e che lo streaming un po’ più lungo del previsto è più la regola che l’eccezione.

Chi si nasconde dietro le maschere?

La finale dell’Eurovision si terrà a Torino dopo la vittoria dell’Italia al chiaro di luna lo scorso anno. Le semifinali si giocheranno il 10 e 12 maggio, mentre la finale si giocherà il 14 maggio.

Non si sa chi si nasconda dietro le maschere dei misteriosi lupi intergalattici, che portano i nomi “Keith” e “Jim”. Ylvis, Gaute Ormåsen e l’ex cantante A1 Ben Adams sono tra quelli citati come potenziali oratori.