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Più di 200 persone sono state condannate in uno storico processo contro la mafia italiana

Sky News scrive che più di 200 persone sono state condannate a un totale di circa 2.200 anni di carcere nei processi contro la mafia italiana.

Lunedì pomeriggio sono iniziati i verdetti nel più grande processo italiano per mafia degli ultimi decenni.

A metà pomeriggio era chiaro che più di 200 persone erano state giudicate colpevoli e condannate a pene detentive che andavano da pochi mesi a 30 anni. In totale la pena è di oltre 2.200 anni di carcere.

Lo riferiscono Sky News e l’agenzia di stampa Afp.

Tra gli altri, l’ex deputato italiano Giancarlo Pittelli del partito Forza Italia è stato condannato a 11 anni di carcere.

Il caso Bittelli è uno dei più importanti e secondo l’agenzia dpa riceverà 11 anni di carcere per collaborazione con la mafia.

Forza Italia è il partito dell’ormai defunto ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi.

I leader dei clan sono stati imprigionati per decenni

Nel caso c’erano un totale di 322 imputati. Secondo Sky News, alcuni degli imputati che non sono stati condannati lunedì sono stati giudicati colpevoli in precedenti processi particolarmente rapidi. Altri sono stati rilasciati.

Secondo l’agenzia di stampa italiana Ansa, due capi clan – Saverio Razionale e Domenico Bonavota – sono stati condannati a 30 anni ciascuno. Sono i capi rispettivamente dei clan San Gregorio e Sant’Onofrio.

I casi miravano a presunti membri e associati della mafia della ‘Ndrangheta. Il complesso è stato denominato “Maxi” per le sue dimensioni.

Negli ultimi tre anni, l’organizzazione notoriamente enigmatica – e profondamente criminale – della ’Ndrangheta è venuta alla luce dall’interno.

I pubblici ministeri hanno perseguito verdetti per un totale di oltre 5.000 per più di 300 imputati.

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La ‘Ndrangheta è un’organizzazione mafiosa con sede in Calabria, nel sud Italia. Si ritiene che sia composto da centinaia di clan familiari che sono vagamente organizzati e operano in tutto il mondo.