venerdì, Luglio 26, 2024

La peggiore crisi economica a cui l’Italia abbia assistito dalla seconda guerra mondiale

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Bertina Buccio
Bertina Buccio
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Il turismo in Italia è crollato come una roccia a causa delle misure Corona. Immagine: Shutterstock

Bloccando l’Italia a causa dell’epidemia di Corona, il governo di Giuseppe Conte ha causato la peggiore crisi economica in Italia dalla Seconda Guerra Mondiale. Il Paese ha perso circa 50 miliardi di euro, più di 500 miliardi di corone norvegesi, in sei mesi. Nel secondo trimestre del 2020 il Pil è diminuito del 12,4 per cento rispetto al primo trimestre e del 17,3 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2019. Lo afferma l’Ufficio centrale di statistica italiano Lo ha riferito l’Istat.

L’ISTAT afferma che questo è il calo più grande mai registrato nell’economia italiana e afferma anche chiaramente che il calo è dovuto al blocco legato alle misure del Corona. Sta per farlo “Minimo storico”.

IlSole24Ore.com spiega il calo dell’economia italiana

Il calo riguarda tutti i settori. Da febbraio sono andati perduti almeno 600.000 posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione giovanile è salito al 27,6% a luglio, ma l’Istituto Nazionale di Statistica ha reso noto che il tasso ha ormai superato il 30%.

In breve, le misure del Corona hanno paralizzato l’economia e spinto molte persone, soprattutto giovani, alla disoccupazione. Il governo italiano ha poca visione su come rimettere in piedi l’economia del paese. Per quanto riguarda l’epidemia, i contagi vengono segnalati in diverse regioni, ma misurando il numero di decessi registrati come “correlati al coronavirus”, le statistiche ufficiali del Ministero della Salute mostrano che l’epidemia è finita.

Agosto è un mese di vacanza in Italia, quindi non vedremo se l’economia riprenderà fino a settembre. Finché verranno mantenute le misure anti-coronavirus, ci sono pochi motivi per aspettarsi una ripresa immediata.

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Paolo Stegan

Paolo Stegan. B. 1949 Ha lavorato nel giornalismo e nei media per gran parte della sua vita. Nel 1967 è stato redattore della rivista Ungsosialisten. Nel 1968 contribuì a fondare il giornale Klassekampen. Nel 1970 ha contribuito alla fondazione della casa editrice October, di cui è stato per un periodo anche presidente del consiglio di amministrazione. Steigan è stato l’iniziatore e il primo editore della rivista Røde Fane (ora Gnist). Dal 1985 al 1999 è stato redattore dell’enciclopedia presso la casa editrice Cappelen e ha pubblicato, tra le altre cose, la prima enciclopedia in Europa su CD-ROM e la versione Internet di CAPLEX nel 1997. Ha creato il blog steigan.no e in seguito lo ha pubblicato a Mot Dag AS, che lo ha trasformato in giornale elettronico. Stegan è stato presidente del partito AK (ML) dal 1975 al 1984. Stegan ha scritto diversi libri, inclusa l’autobiografia An Enemy of the Public (2013).


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