sabato, Luglio 27, 2024

La NASA ha trovato possibili segni di vita

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Bertina Buccio
Bertina Buccio
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Le osservazioni del telescopio spaziale James Webb indicano che il carbonio, un elemento essenziale per la vita, esiste in un oceano sotto la superficie ghiacciata di Europa.

Il 21 settembre 2023, la rivista Science ha pubblicato lo straordinario studio che descrive la scoperta del carbonio su questa luna ghiacciata. Due team di astronomi indipendenti hanno collaborato a questo lavoro, ciascuno incaricato di rilevare i segni di un osservatorio spaziale sulla superficie della Luna.

I risultati dello studio indicano fortemente la presenza di quantità significative di anidride carbonica sulla superficie di Europa, fornendo indicazioni promettenti sulla possibile vita.

Lui scrive Tempi dell’India.

La chiave potrebbe trovarsi nel Mare della Luna

Jeronimo Villanueva, autore principale dello studio, ha sottolineato l’importanza della diversità chimica per la vita sulla Terra, affermando che una maggiore diversità aumenta la probabilità della vita. Ha inoltre spiegato che gli oceani europei sono la chiave per determinare se il gas di carbone contribuisce alla vita o la previene.

Europa si distingue come uno dei pochi corpi celesti nel nostro sistema solare in cui gli scienziati credono che possa esistere la vita. Sotto lo spesso strato di ghiaccio c’è un oceano che contiene il doppio dell’acqua degli oceani terrestri.

Ma la NASA ci ricorda che la sola presenza di carbonio non è sufficiente perché la vita possa prosperare; Richiede una fonte di energia, ad esempio nutrienti organici, e un apporto continuo di molecole organiche.

Supportato dai risultati precedenti

Dopo la scoperta del carbonio sulla superficie di Europa da parte di Webb, gli scienziati iniziarono uno studio per determinare se questo carbonio provenisse tramite meteoriti (rocce spaziali) o provenisse dalle profondità degli oceani lunari.

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Hanno rivolto la loro attenzione alla regione europea del Taro Reggio, dove è stata trovata una grande concentrazione di anidride carbonica. Il Taro Reggio appare come un’area accidentata con abbondante ghiaccio, indicando movimenti e cambiamenti della superficie. Ciò significa che potrebbero essere emersi materiali dalle profondità del mare.

Poiché l’anidride carbonica è instabile sulla superficie di Europa, il team ha concluso che probabilmente ha avuto origine nell’oceano lunare.

Samantha Trumbo, ricercatrice della Cornell University, ha spiegato che si ritiene che l’anidride carbonica trovata su Europa provenga dalle profondità dell’oceano, il che è una scoperta importante data l’importanza fondamentale del carbonio nella vita biologica.

Trumbo ha anche osservato che il telescopio spaziale Hubble aveva precedentemente identificato sali derivati ​​​​dall’oceano nella stessa area, supportando l’idea che il carbonio potrebbe essere emerso con questi sali.

Non ci sono prove conclusive

Secondo la NASA, il team di Villanueva stava cercando prove dell’esplosione di nubi di vapore acqueo dalla superficie di Europa, un fenomeno inizialmente osservato negli anni precedenti utilizzando il telescopio spaziale Hubble della NASA.

Tuttavia, gli ultimi dati del telescopio Webb non hanno rivelato alcuna prova di attività verticale, consentendo al team di fissare un limite superiore rigoroso sui potenziali tassi di espulsione del materiale.

Hanno sottolineato che il loro mancato rilevamento non esclude definitivamente la presenza di pennacchi, lasciando aperta la possibilità che i pennacchi siano sporadici e possano essere osservati solo in momenti specifici.

Questi risultati hanno implicazioni per la missione Europa Clipper della NASA e per la missione Jupiter Icy Moons Explorer (JUICE) dell’ESA, fornendo preziose informazioni sull’enigmatica geologia della luna.

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