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Una mossa puramente politica

Una mossa puramente politica

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Christine Worley, ciclista e ciclista canadese, afferma che la decisione dell’Associazione internazionale delle federazioni di atletica leggera (WA) di bandire le donne trans dalla categoria femminile si basa sulla politica, non sulla scienza e sulla ricerca.

– Ciò che sta accadendo ora è l’esclusione dei più vulnerabili dallo sport per motivi politici piuttosto che basati sulla scienza e sulla ricerca, afferma Christine Worley.

Il capo dell’atletica internazionale Sebastian Coe ha dichiarato la scorsa settimana che dal 31 marzo le donne trans che hanno raggiunto la pubertà come uomini non potranno partecipare alle lezioni femminili, riferisce Nettavisen.

Il motivo è che vogliono proteggere la categoria delle donne.

Secondo Coe, la decisione si basa su consultazioni con un ampio gruppo che comprende le 40 federazioni membri e il Comitato olimpico internazionale, il Cio.

Worley, che ha a lungo contestato la politica di genere del CIO, dice a Reuters che si tratta di una mossa puramente politica.

– Questa è una mossa puramente politica di Sebastian Coe e World Athletics per affrontare questioni di destra, legami politici e potenziali sponsor che finanziano oggi World Athletics, afferma il ciclista.

– Quello che sta accadendo ora è che i più vulnerabili vengono esclusi dallo sport per ragioni politiche piuttosto che sulla base della scienza e della ricerca, ha detto Worley a Reuters.

Secondo Worley, la decisione è frustrante e deludente e avrà conseguenze disastrose,

– Ciò ha conseguenze non solo a livello internazionale, ma anche per le competizioni nazionali di tutto il mondo.

Worley sottolinea che mentre alcuni sostengono che passare attraverso la pubertà dia vantaggi fisici alle donne trans, i sostenitori della partecipazione transgender allo sport affermano che non sono state condotte ricerche sufficienti sul fatto che le donne trans abbiano qualche vantaggio.

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Il ciclista ritiene che l’idea che gli atleti transgender dominino gli sport femminili sia un’assurdità.

Worley riceve il sostegno di altri atleti transgender, che credono che la decisione non farà che aumentare l’odio contro le persone transgender. Molte figure sportive femminili accolgono con favore la decisione.

L’anno scorso, la Federazione Internazionale del Nuoto (FINA) e la Federazione Internazionale del Rugby hanno preso una decisione simile.