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Affari Esteri, Unione Europea |  Manterrà i migranti in centri di asilo simili a prigioni

Affari Esteri, Unione Europea | Manterrà i migranti in centri di asilo simili a prigioni

Thomas Tobe, parlamentare svedese dell’UE che ha partecipato ai negoziati, ha annunciato l’accordo in un comunicato stampa mercoledì mattina.

“Devi essere in grado di comprare la tua via d’uscita dall’ammissione dei rifugiati”, dice. SVT Corrispondente Ulrika Bergstein.

Trattative lunghe

L’accordo mira a stabilire regole di base su come i richiedenti asilo e i migranti saranno accolti alle frontiere esterne dell’UE, ponendo maggiore enfasi sulla differenziazione precoce tra le persone con motivo di protezione e coloro che difficilmente potranno restare.

Ci sono stati diversi anni di difficili negoziati all’interno dell’Unione Europea, dal lancio della proposta per una nuova convenzione su asilo e migrazione nel settembre 2020.

Quanta politica di immigrazione dovrebbe essere decisa dai paesi stessi, e quanta politica di immigrazione dovrebbe essere decisa dall’Unione Europea, sono state tra le principali questioni controverse.

L’obiettivo principale è quello di distinguere più chiaramente tra coloro che necessitano di protezione e coloro che rischiano di essere respinti.

I migranti provenienti da paesi con scarse possibilità di ricevere asilo – tra cui Tunisia, Turchia e India – saranno detenuti in centri di asilo simili a prigioni al confine esterno, ha scritto il quotidiano online Politico.

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Con la decisione di mercoledì, l’accordo dovrebbe essere formalmente approvato sia dal Parlamento europeo che dal Consiglio dei ministri dell’UE all’inizio del 2024, ha scritto. Esprimere.

La Francia sta diventando dura

Questa decisione arriva poco dopo che la Francia ha adottato la controversa nuova legge sull’immigrazione nel suo paese. La legge, considerata più severa dell’attuale legge del paese, ha suscitato scalpore all’interno del partito del presidente Emmanuel Macron.

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La sinistra francese e molti membri del partito al governo accusano Macron di essersi arreso alle richieste di austerità dell’estrema destra.

Il punto centrale della legge è che gli stranieri devono rimanere in Francia per cinque anni per avere diritto alle prestazioni sociali, requisito ridotto a 30 mesi per chi lavora.

È anche possibile che si raggiunga un accordo sulle quote di immigrazione e che ai detenuti con doppia nazionalità venga tolta la nazionalità francese. Boris Valaud, leader dei socialisti all’Assemblea nazionale, definisce la legge una “vergogna per il governo”.