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Semina, bastardo e ancora cipolle fumanti

Semina, bastardo e ancora cipolle fumanti

PURK: Lisa (Ene Janssen) offre la sua migliore interpretazione di Edvard Munch. Foto: TV2/Promo

Nome brutto. Una commedia poliziesca molto divertente.

“seminare”
Una serie norvegese composta da sei parti
Con: Ine Janssen, Junis Josef, Trond Espen Sim, Lars Berg, Eben Akerle, John Caro, Lars Byrum, Big Daddy Carsten, Ole Su, Annette Hof, Ton Danielsen, Sigrid Hosjord.
Sceneggiatura: Trond Kvernström, Hallgrim Høge, Tobias Nordbo, Marie Hafting, Katie Hetlund, Kjetil Endgaard
Regia: Hallgrim Hoge
Presentato in anteprima su TV 2 Play domenica 17 marzo
Viene trasmesso dal 22 al 24 marzo su TV 2 Direkte

L'investigatrice della narcotici Lisa (Ene Janssen) ha perso il marito e collega Justine in un raid. Deve bilanciare il suo dolore con la suocera sovraeccitata (Annette Huff), mentre allo stesso tempo ha a che fare con la madre sempre più maniacale (Tone Danielsen).

Sì, e anche al lavoro le cose non vanno bene.

Intorno a questo argomento ruotano colleghi e gangster con diverse esperienze nell'intelligence di strada e nelle armi. E anche il pappagallo.

Tommy (Lars Byrum) e Beckja (Big Daddy Carsten) sono due inutili gangster in auto elettriche delle dimensioni di una scatola di acquario e usano Petra Marklund per meditare. Isak (Trond Espen Seim) è un mediatore che salva gli Obiettivi di sviluppo del Millennio attraverso esplosioni, un pannello solare e una prospettiva ambientale globale.

Shiroh (Jeunesse Joseph) è ingenuamente a disagio nel ruolo del personaggio, a volte sarcastico, a volte troppo vicino al suo personaggio comico. Il tono di Danielsen aggiunge calore umano e gioia a una diagnosi di demenza.

Cattivo: Shiroh (Jones Joseph) dimostra l'uso corretto di una pistola, cioè non dovresti spararti a un piede. Foto: TV2/Promo

Tuttavia, è Ine Jansen che eleva brillantemente il procedimento, nella sua miscela di calma mirabilmente stoica e sottili attacchi di frustrazione alla Ally McBeal.

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Sembra inventato all'inizio. Quasi nessuno è toccato dalle situazioni stressanti e pericolose per la vita di questo lato di “Blues Brothers” (1980).

Ovviamente come suoneria ha “The Optimist” di Jean Teigen.

Ci sono molti di questi cali semplici, e talvolta un po' miserabili, in questi sei episodi. L'unica cosa che non può essere veramente spiegata è l'uso del chiamante NRK Rogaland Mia Christiansen per il Maiorca Blues Come una telefonata.

Il creatore della serie Trond Kvernström e il regista Hallgrim Høge si orientano verso il primo Guy Ritchie (“Lock, Stock & Two Smoking Barrels”, “Snatch”). Il tempismo è quello che è, dal momento che la serie “Gentlemen” di Guy Ritchie è stata recentemente presentata in anteprima su Netflix – e mostra anche come si può fare.

Due cipolle fumanti: Tommy (Lars Byrom) e Bekia (Big Daddy Karsten) sono bravi a essere cattivi. Gangster, intendo. Foto: TV2/Promo

“Purk” è un titolo molto generico per una serie che non vuole assolutamente essere generica. Tuttavia, non osa essere così selvaggio ed esplosivo con la follia come suggerisce il suo potenziale.

La carriera di Hogg come direttore della fotografia è chiaramente il fondamento di ogni immagine. E' un piacere guardarlo.

Anche se è esagerato, penso che sia un nuovo record per il numero di attori che usano la rabbia come mezzo creativo durante un episodio, dato che è una commedia poliziesca volutamente noiosa e sottile. Con un uso insolitamente sicuro della musica, inclusa la quinta unità nei titoli di coda.

Lo scambio di parole avrebbe potuto essere migliore e lo scenario avrebbe potuto essere meno prevedibile. Ma devi godertelo tutto.

L'episodio finale apre anche una nuova stagione. Spero davvero che ne venga fuori qualcosa.

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